La “nostra” piccola storia..
Il coro “Voci dell’Arbel” nasce all’interno della sezione nel febbraio del 2003.
Il maestro Fabio Carraro e Paolo Ballan, ora presidente del gruppo, unirono le forze l’uno musicali l’altro ospitando il coro nella sua casa che da allora, ogni mercoledì diventò sala prove per un lungo periodo.Inizialmente vi facevano parte una dozzina di persone che oltre alla passione per la montagna, volevano condividere anche il piacere del canto.Inizia così un’avventura che porterà il coro a crescere un po’ alla volta, sia nell’interpretazione dei brani sia nel numero degli elementi.
Nel marzo 2013, dopo circa dieci anni, il maestro Fabio Carraro lascia il coro. Arriva in punta di piedi il maestro Paolo Tonin, che dopo un periodo di rodaggio vicendevole con la corale, ne prende saldamente le redini. Continua la ricerca di nuovi brani e la riproposizione di quelli gia’ conosciuticon gli “arrangiamenti” del nuovo direttore.
Particolarità della formazione è la numerosa presenza di voci femminili anche per canti ritenuti ed eseguiti da “maschi”. A questo proposito riportiamo un commento del maestro Bepi de Marzi ( suo e’ il canto Signore delle cime ) sull’argomento:
“Mario Rigoni Stern mi confidava che in riva al Don, una sera prima di Natale, dalle trincee si alzò il canto “Mira il tuo popolo o bella Signora”. Non esistono canti di guerra, come non esiste il «coro per gli alpini». In chiesa, da noi, gli uomini non hanno mai cantato in assemblea. Si riunivano in cori parrocchiali, ma dietro l’altare o nelle cantorie. Le donne, invece, cui era vietato anche solo salire in presbiterio, cantavano dai banchi. E al lavoro nelle filande, cantavano la fatica e la disperazione. Il timbro femminile è la verità della vita.”. Fonte: L’Arena di Verona del Sabato 20 Marzo 2010
Attualmente il coro è composto da 7 soprani, 7 contralti, 7 tenori e 7 bassi.
Il nome “Arbel” deriva dalla croda omonima situata in alta Val Baion nel gruppo montuoso delle Marmarole a cui era molto legato il nostro compianto presidente Paolo Targhetta ( morto nel 1995 durante l’ascensione della parete nord est del Lenzspitze – Svizzera) e a cui il coro ha dedicato un commovente recital con brani tratti dal suo libro “La mia piccola storia”.
Dalle prime esibizioni, eseguite all’interno della sezione, il coro ha cominciato a farsi conoscere ed apprezzare in svariate manifestazioni locali ( concerti di natale a Camposampiero e Massanzago, recital su M. Rigoni Stern a Limena, serata di presentazione del libro “La valanga di Selvapiana” con lo scrittore I. Zandonella Callegher ) e “fuori provincia” ( gemellaggio C. A. I. sezione Foligno in Umbria, Incontro della Memoria con la sezione C. A. I. Val Comelico al rifugio Lunelli ).
Per il decennale del coro si e’ tenuto un recital con il cantore del dialetto bellunese Luigi Secco ( ex Belumat ).
Viene proposto un repertorio che spazia dai canti alpini di guerra e di montagna, ai canti popolari cercando la bonta’ dell’interpretazione e soprattutto di trasmettere emozioni autentiche…come diceva il nostro maestro Fabio: “si puo fare sempre meglio, perche’ siamo un bel gruppo, che puo’ dire e dare tanto con la musica e il sorriso”.
La corale, si ritrova presso la “Casa delle associazioni” in Villa Campello, via Tiso 12 a Camposampiero ogni mercoledì dalle 21.00 alle 23.00