Monte Zebio

Arrivati alla casa di Sant’Antonio si prosegue in auto per la strada sterrata che costeggia la Val
Giardini fino al primo bivio e qui si parcheggia.
Ci si incammina lungo la strada sterrata fino alla croce di Sant’Antonio dove si prende il sentiero per
il bivacco Standler (832).
Già dai primi passi si può iniziare a respirare l’aria di pace e di silenzio quasi irreale di questo sentiero
ad anello che ci immerge nel museo aperto del Mone Zebio considerato il nucleo originario
dell’Ecomuseo della Grande Guerra, testimonianza di un periodo in cui la terra tramava sotto i piedi
dei soldati che qui in migliaia persero la vita.
Si sale a tratti in maniera decisiva in mezzo al bosco di abeti, a tratti si attraversano prati, si costeggia
un piccolo laghetto, fino ad arrivare, dopo circa un’ora, al bivio con il sentiero che porta alla Mina di
Scalabron.
Si prosegue a sinistra, si superano dei laghetti nei quali si possono ammirare numerosissime
salamadre e, per i più attenti, si possono scovare alcune tracce che testimoniano il passaggio degli
animali che qui vi abitano.
Si arriva al bivio Cimitero Brigata Sassari (1600mt) dove si intravede il bivacco Standler che si lascia
sulla sinistra per proseguire a destra sul sentiero della Pace verso la Lunetta del Monte Zebio.
Son questi i luoghi sacri tanto cari agli scrittori Mario Rigoni Stern ed Emilio Lussu, tra gli abeti e le
memorie del primo grande conflitto mondiale, di cui restano numerose testimonianze.
Infatti salendo si attraversano molteplici trincee e rovine relative alla 1^ linea italiana. Proseguendo
si affianca e si attraversa la 1^ linea austro-ungarica e si raggiunge in circa 30minuti la Lunetta del
Monte Zebio (1677mt).
Da qui la vista sull’Altopiano è spettacolare, in lontananza nella vallata si può ammirare Asiago.
Dopo una breve pausa si prosegue in falso piano per il sentiero 832 fino alla sommità del monte
Zebio passando accanto ad abeti, larici, ginepri e pini mughi; piegando verso nord/est percorrendo
il Sentiero dedicato a “Vittorio Corà” autorevole interprete della storia che permea questi luoghi, si
arriva in circa 30 minuti alle fontane “Albi di Pastorile” (1750mt) dove si possono riempire le
borracce di acqua fresca. Percorrendo sempre il sentiero 832, si arriva successivamente alla Casara
Zebio Pastorile e si procede per la Strada della Pace che in circa 20minuti ci porta alla Malga Zebio.
Qui faremo sosta per il pranzo ammirando i prati sommersi di ogni specie di fiori, percorsi dalle
veloci marmotte che da una vedetta all’altra lanciano il loro immancabile richiamo.
Sul monte fronte Malga si potranno notare le numerose trincee sulla Crocetta di Zebio, linea di
difesa inespugnabile e di perfezione costruttiva che costituisce un esempio dell’ingegno umano nella
trasformazione di un’altura in apparenza insignificante in un vero e proprio fortilizio che è una parte
del Museo all’aperto presente in questa zona.
Dopo una meritata pausa, ci si incammina verso la discesa, si arriva al bivacco Standler e si procede
a sinistra per raggiungere alcune trincee didattiche ricostruite. Un’efficace cartellonistica ci
accompagnerà attraverso i baraccamenti delle retrovie italiane o all’interno della trincea in quello
che era uno snodo di collegamento con la prima linea.
Si esce dalla trincea e ci si trova di fronte al cimitero Militare di Brigata Sassari. Qui è doverosa una
pausa di fronte alle 212 croci in legno che custodiscono i resti dei soldati Sassarini morti nei
combattimenti.
Si prosegue verso valle fiancheggiando un altro cimitero in fase di ricostruzione.
Si continua sempre immersi nel bosco di abeti fino all’incrocio di una sterrata che si imbocca verso
sinistra e si percorre fino ad incrociare, dopo circa 15 minuti, la strada percorsa al mattino. Si gira a
destra a si raggiungono le auto.

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